Castelbuono
Un delizioso centro storico ancora ben conservato che affascina
Informazioni
"Un piccolo borgo medievale immerso nel Parco delle Madonie con un delizioso centro storico ancora ben conservato che affascina sin dal primo istante."
Un piccolo borgo medievale immerso nel Parco delle Madonie con un delizioso centro storico ancora ben conservato che affascina sin dal primo istante. La città si sviluppa intorno al castello dei Ventimiglia nei pressi di un casale bizantino chiamato Ypsigro. Passeggiare per le sue vie è come entrare in un'altra dimensione: sembra di veder sfilare dame e cavalieri con fruscianti vesti in broccato e complicate acconciature. In effetti, all’inizio della bella stagione, i cortei storici si materializzano, sfilando fra arazzi di fiori freschi nell’Infiorata di Castelbuono.
Photogallery di Castelbuono
Attrazioni Principali
Madrice Vecchia
Iniziamo il nostro percorso dalla Madrice Vecchia. Edificata nel XIV secolo sulle rovine di un tempio pagano, la chiesa è preceduta da un portico rinascimentale inserito nel '500 e arricchito da un portale in stile catalano. L’interno, originariamente a tre navate, è stato ampliato a quattro alla fine del XV secolo. Un grandioso polittico troneggia sull'altare maggiore, un capolavoro d'arte che raffigura la Maestà in Trono con santi, attribuito da alcuni studiosi ad Antonello de Saliba, da altri a Pietro Ruzzolone. La deliziosa statua marmorea della Madonna degli Angeli di Antonello Gagini e l'affresco raffigurante lo Sposalizio delle Vergini, del XV secolo, sono altre meraviglie su cui soffermarsi. Alcune delle colonne che separano le navate sono ornate da affreschi con santi, tra i quali si distingue, per eleganza e delicatezza, quello che ritrae Santa Caterina d’Alessandria. La cripta è interamente affrescata (XVI sec.) con episodi della passione, morte e resurrezione di Cristo.
Iniziamo il nostro percorso dalla Madrice Vecchia. Edificata nel XIV secolo sulle rovine di un tempio pagano, la chiesa è preceduta da un portico rinascimentale inserito nel '500 e arricchito da un portale in stile catalano. L’interno, originariamente a tre navate, è stato ampliato a quattro alla fine del XV secolo. Un grandioso polittico troneggia sull'altare maggiore, un capolavoro d'arte che raffigura la Maestà in Trono con santi, attribuito da alcuni studiosi ad Antonello de Saliba, da altri a Pietro Ruzzolone. La deliziosa statua marmorea della Madonna degli Angeli di Antonello Gagini e l'affresco raffigurante lo Sposalizio delle Vergini, del XV secolo, sono altre meraviglie su cui soffermarsi. Alcune delle colonne che separano le navate sono ornate da affreschi con santi, tra i quali si distingue, per eleganza e delicatezza, quello che ritrae Santa Caterina d’Alessandria. La cripta è interamente affrescata (XVI sec.) con episodi della passione, morte e resurrezione di Cristo.
Castello Ventimiglia
Un piccolo gioiello incantato Castelbuono, dunque, e come in ogni fiaba che si rispetti bisogna che ci sia un castello. Eccone uno imponente! Edificato dal potente conte Francesco I Ventimiglia nel 1317 su una preesistente torre di avvistamento del XII secolo, ha ospitato la corte di una delle famiglie più influenti della storia siciliana, potenti quanto e più dei vicerè! Anche questi autorevoli conti, ribelli ai regnanti siciliani, avevano la loro Cappella Palatina che ancora oggi è uno scrigno prezioso, decorata dagli incantevoli stucchi, su fondo a foglie d’oro zecchino, dei fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta (1684-87). Dietro l’altare è custodito il Teschio di Sant’Anna, patrona del paese, all’interno di un raffinato reliquiario argenteo a busto del 1521. Oggi il Castello dei Ventimiglia è sede del Museo Civico di Castelbuono con le sue sezioni di Archeologia, Urbanistica, di Arte Sacra e di Arte Moderna e Contemporanea, con una ricca programmazione di mostre e di attività culturali che ne fanno centro vivo di ricerca, incontro e sperimentazione.
Un piccolo gioiello incantato Castelbuono, dunque, e come in ogni fiaba che si rispetti bisogna che ci sia un castello. Eccone uno imponente! Edificato dal potente conte Francesco I Ventimiglia nel 1317 su una preesistente torre di avvistamento del XII secolo, ha ospitato la corte di una delle famiglie più influenti della storia siciliana, potenti quanto e più dei vicerè! Anche questi autorevoli conti, ribelli ai regnanti siciliani, avevano la loro Cappella Palatina che ancora oggi è uno scrigno prezioso, decorata dagli incantevoli stucchi, su fondo a foglie d’oro zecchino, dei fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta (1684-87). Dietro l’altare è custodito il Teschio di Sant’Anna, patrona del paese, all’interno di un raffinato reliquiario argenteo a busto del 1521. Oggi il Castello dei Ventimiglia è sede del Museo Civico di Castelbuono con le sue sezioni di Archeologia, Urbanistica, di Arte Sacra e di Arte Moderna e Contemporanea, con una ricca programmazione di mostre e di attività culturali che ne fanno centro vivo di ricerca, incontro e sperimentazione.
Torre Orologio
Come in ogni regno che si rispetti, nel cuore della città troviamo anche un’antica Banca di Corte. Proviamo ad entrare e, da qui, su per una scala, arriviamo alla torre dell’orologio dove è possibile sentire il ticchettio del tempo attraverso l’antico congegno che dal 1885, con le ruote dentate in continuo movimento, batte inesorabile le ore, i minuti e i secondi.
Come in ogni regno che si rispetti, nel cuore della città troviamo anche un’antica Banca di Corte. Proviamo ad entrare e, da qui, su per una scala, arriviamo alla torre dell’orologio dove è possibile sentire il ticchettio del tempo attraverso l’antico congegno che dal 1885, con le ruote dentate in continuo movimento, batte inesorabile le ore, i minuti e i secondi.
Asinelli spazzini
Sarebbe bellissimo poter venire qui al mattino presto e poter vedere gli asinelli netturbini! Sì, sono loro che trasportano i sacchetti ripulendo il paese da cima a fondo e anche fra le viuzze più strette, lì dove le macchine non possono addentrarsi. Ma gli asinelli distribuiscono anche cultura: ogni tanto si trasformano in agenti pubblicitari per promuovere, nel loro percorso, gli eventi che organizza il Museo Civico.
Sarebbe bellissimo poter venire qui al mattino presto e poter vedere gli asinelli netturbini! Sì, sono loro che trasportano i sacchetti ripulendo il paese da cima a fondo e anche fra le viuzze più strette, lì dove le macchine non possono addentrarsi. Ma gli asinelli distribuiscono anche cultura: ogni tanto si trasformano in agenti pubblicitari per promuovere, nel loro percorso, gli eventi che organizza il Museo Civico.